MODIFICA ALIMENTATORE 12 VOLT 20 A. CON PROTEZIONE TERMICA AUTORIPRISTINANTE

L’alimentatore che è stato oggetto della piccola modifica è stato ideato e progettato dal caro amico IK8SKG Giuseppe Balletta di S. Maria a Vico (CE), di cui ho avuto lo schema, pubblicato sia su Radiokit che su Radiorivista, mi sono dilettato a costruirlo ed a provarlo. L’alimentatore ha come stadio finale un Darlington MJ 11032 di elevate prestazioni oltre i 20 A. e collettore a massa. Per la costruzione ho usato una vecchia scatola di un alimentatore della eldis in disuso. (foto 1 )

Ho poi dotato l’alimentatore di due classici strumenti Amperometro e Voltmetro ( ancora da tarare ). Tutto bene per l’assemblaggio dei componenti, nessuna difficoltà! Ma veniamo alla prova…..

Ho voluto usare cinque lampade per i fari di automobile per un totale di circa 17 A. di assorbimento continuo. Ho misurato la tensione dopo aver ruotato il potenziometro di regolazione alla massima potenza ed era di 12,38 volt prima del carico, mentre dopo scendeva a poco meno di 12 volt (foto 7 e foto 8 ).

PRIMO RISULTATO: Decisamente sorprendente, robusto ed affidabile!!!!! La durata della prova è stata di circa 25 minuti e vi posso assicurare che non ho mai visto valori di tensione discordanti da quelli visti in foto.

NOTA TECNICA: La temperatura sull’aletta di raffreddamento ha superato i 60°, c’era da immaginarselo anche se è di generose dimensioni.

MODIFICA: Ho voluto applicare una classica ventola a 220 volt giri lenti del tipo schermato, recuperata da un vecchio computer della commodore amiga 1000, oppure si possono utilizzare ventole sempre dei computer a 12 volt con relativo sistema di controllo della velocità tramite circuito con resistenza NTC, solo che bisogna inserire nel circuito un piccolo trasformatore da 200 mA ( foto 2 e foto 3 ).

La ventola è stata collegata direttamente sul primario subito dopo l’interruttore di accensione.

Ho voluto però fare una considerazione:

  • qualora la ventola non bastasse oppure avesse un improvviso arresto o cattivo funzionamento ritorneremo al punto di partenza; ipotesi di surriscaldamento dello stadio finale e quindi fusione.

  • ipotesi di un sistema di fusibile termico autoripristinante.

Ho pensato di montare direttamente sull’aletta di raffreddamento il classico termostato recuperato dal ferro da stiro che comunemente usiamo tutti a casa. Difficilmente si rompe, in quanto i ferri da stiro si guastano o perché cadono a terra o perché si usurano le guarnizioni interne oppure perché si otturano i fori della piastra di acciaio per il calcare. ( foto 4, foto 5 e foto 6).

Ovviamente il termostato lavora da una temperatura di circa 20° fino a 130°. Viene montato direttamente sull’aletta di raffreddamento. Per il collegamento elettrico interrompe il primario subito dopo l’interruttore di accensione a valle della ventola di raffreddamento.

Principio di funzionamento: nella normalità il termostato è stato regolato ad una temperatura di poco superiore ai 50°, quindi a bassa temperatura è normalmente chiuso. Durante il funzionamento a qualsiasi carico non interviene fino a quando si supera la soglia di temperatura sopra citata, dopodichè apre il circuito ed interrompe immediatamente la tensione sul primario spegnendo l’alimentatore. Fin qui come si sul dire “non ci piove”, però montando la ventola di raffreddamento a monte del termostato, quando quest’ultimo interviene la ventola continua a girare raffreddando il finale e garantendo successivamente la riduzione del tempo di ripristino del termostato ed il regolare funzionamento dell’alimentatore. Analogo sistema di può verificare se la ventola non dovesse funzionare a priori e quindi dopo l’intervento del termostato si allungherebbe solo il tempo di ripristino dell’alimentatore in quanto la discesa della temperatura sarebbe più lenta.

RISULTATI OTTENUTI: con o senza ventola si protegge l’alimentatore dai surriscaldamenti e quindi dalla fusione dello stadio finale.

ANALISI COSTI – BENEFICI: il costo di una ventola si aggira di poco più di € 8,00 per chi volesse acquistarla, per gli altri componenti quali il termostato, spinotti fastom, cavetteria, viti e bulloni basta aprire le nostre cassettiere che contengono un po’ di tutto. Quello che ci vuole è tanta pazienza, molta buona volontà e tanta voglia di fare. Per i benefici, siamo nell’epoca degli alimentatori switching dotati di ogni tipo di protezione, ma per coloro che come me amano la tradizionalità, la robustezza e la sicurezza c’è tutto da guadagnare, soprattutto per le nostre apparecchiature.

Grazie per l’attenzione.

Nello Mastrobuoni.

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